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Mercoledì 28 marzo 2018. Chi deve prescrivere un farmaco, ma forse ancor di più chi lo deve assumere, dovrebbe tenere sempre gli occhi ben aperti. Un bell'aiuto a restare svegli e a valutare criticamente lo dà la rivista francese Prescrire, nota per la sua indipendenza, visto che è totalmente finanziata dagli abbonati. Da sei anni Prescrire pubblica un elenco dei farmaci da evitare, sebbene siano regolarmente in commercio e prescrivibili. E' stata pubblicata la versione del 2018, molto istruttiva come sempre ... Continua a leggere questo post...
Mercoledì 22 novembre 2017 Provate a cercare un'informazione nella letteratura medica per rispondere a un quesito clinico di cui non conoscete la risposta. Ad esempio, un trattamento con l'agopuntura riduce frequenza e intensità degli attacchi di emicrania? Oppure, gli antidepressivi serotoninergici sono efficaci per il trattamento della depressione di entità lieve e media? Se siete bravi e sapete dove andare a cercare farete presto e bene, altrimenti, anche se cercherete non semplicemente su Google, ma su banche dati professionali, come Medline, vi troverete davanti decine o centinaia di articoli scientifici di tutti i generi, di buona e di scarsa qualità, trial eccellenti e altri inutili, revisioni sistematiche impeccabili in mezzo a mille revisioni mal fatte, editoriali senza capo né coda, e via dicendo. Il fatto è che la letteratura medica è diventata uno zibaldone... Continua a leggere questo post...
Farsi visitare dal proprio medico di famiglia periodicamente, diciamo una volta l’anno, anche quando si è in salute e non si ha alcun sintomo specifico. Ma ha un senso? Può essere utile per scoprire eventuali malattie o svelare in anticipo disturbi ancora silenti? Riduce il rischio di ammalarsi e può essere addirittura uno stratagemma per campare più a lungo? Si sono posti queste domande... Continua a leggere questo post...
Giovedì 4 maggio 2017
Si discute molto, sui media tradizionali e sui social network, sull’efficacia e la sicurezza dei vaccini, come se fosse un tema sul quale le opinioni personali contano quanto i fatti acquisiti dalla ricerca scientifica. Viene da chiedersi come mai non si discuta altrettanto vivacemente sul trattamento dell’infarto del miocardio o sulla pericolosità dei Raggi X... Continua a leggere questo post...
Lunedì 27 marzo 2017 Ormai ci siamo: cominciano a entrare nella pratica clinica le prime applicazioni dei sistemi di editing genetico. Si tratta di tecniche che consentono di intervenire sul DNA modificandolo in maniera puntuale, proprio come si farebbe, in un testo, con la correzione di una pa vala… pa rola. Si usano una sorta di forbici biologiche, ad esempio enzimi chiamati Transcription activator-like effector nucleases (TALENs), capaci di correzioni molto precise. Questa tecnica è stata recentemente utilizzata in Gran Bretagna per il trattamento di un bambino piccolo affetto da una forma refrattaria di leucemia linfoblastica, e ha mostrato di funzionare decisamente bene... Continua a leggere questo post...
Venerdì 27 gennaio 2017 Esiste una scala sorprendentemente evidente che accoppia la posizione socio-economica di ogni singolo individuo con il suo livello di salute e perfino con la sua aspettativa di vita. Quindi non è solo vero che chi è povero ha una salute peggiore rispetto a chi è benestante, ma è anche vero... Continua a leggere questo post...
Giovedì 24 novembre 2016 Ogni singolo comitato etico ha quella che chiamerò una sua cultura di riferimento, non sempre esplicitamente chiara neppure ai componenti, che però ne determina le caratteristiche di funzionamento. Queste culture possono anche essere abbastanza difformi, e probabilmente rappresentano la causa più profonda del fenomeno della diversità di pareri che i vari comitati emettono alle volte sulle medesime sperimentazioni. Ma sono anche alla base ... Continua a leggere questo post...
Giovedì 25 agosto 2016 Titola il Times di Londra: “Scienziati creano il primo farmaco per fermare l’Alzheimer”, mentre il New York Times titola: “Il farmaco LMTX contro l’Alzheimer vacilla nella parte finale dei trial”. Ancora più esplicito il Wall Street Journal: “Farmaco sperimentale contro l’Alzheimer fallisce nei trial clinici”. Insomma, mentre i giornali inglesi, compresi il Telegraph e il Daily Mail, riportano notizie eclatanti sull’efficacia di questo nuovo farmaco, i giornali americani dichiarano apertamente che invece non funziona, che i trial clinici hanno dimostrato la sua inefficacia. Una situazione paradossale e imbarazzante che è stata riportata sul BMJ da Jacqui Wise, giornalista londinese che ha seguito la vicenda Ecco i retroscena mediatici... Continua a leggere questo post...
Martedì 5 luglio 2016.
Che impatto hanno i media sui comportamenti delle persone nell’ambito della salute e delle scelte sanitarie? Quanti decidono di seguire o meno una terapia a seconda di quello che leggono sui giornali, vedono in televisione o incrociano sui social media? L’impatto sui comportamenti sembrerebbe esserci eccome, stando almeno a una ricerca appena pubblicata sul BMJ dalla quale emerge che molti inglesi avrebbero smesso di assumere statine per la prevenzione cardiovascolare primaria o secondaria, dopo che sui media è sbarcata una lunga polemica sul bilanciamento fra benefici e rischi di questi farmaci.
La storia è iniziata nel 2013, quando ... Continua a leggere questo post...
Martedì 7 giugno 2016
Può risultare difficile da credere per chi non è esperto del settore, ma i farmaci continuano a essere considerati soprattutto un prodotto che risponde a logiche di mercato piuttosto che a quelle della sanità, o per meglio dire, alle esigenze delle persone, dei pazienti. A puntare il dito ancora una volta su questo aspetto preoccupante della sanità contemporanea, in una comunicazione pubblicata sul BMJ è Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano. Voce indipendente per antonomasia, Garattini fa un aperto confronto tra l’European Medicines Agency (EMA) di oggi e quella del 2000, rilevando come siano molti i problemi ancora aperti, soprattutto perché, come recita il titolo del suo intervento, l’EMA risulta essere ancora troppo vicina all’industria (e troppo lontana dai bisogni dei pazienti). L’EMA è l’agenzia pubblica responsabile della valutazione scientifica, della supervisione e del monitoraggio di sicurezza dei farmaci sviluppati dall’industria farmaceutica per essere utilizzati all’interno dell’Unione Europea.
Uno dei problemi tuttora irrisolti segnalati da Garattini consiste nel fatto che ... Continua a leggere questo post...
Venerdì 11 marzo 2016
E’ molto probabile che l’infezione da virus Zika sia la causa di conseguenze neurologiche come la sindrome di Guillain-Barré e lo sviluppo di microcefalia in bambini nati da madri infettate. E’ la conclusione a cui giunge un editoriale del New England Journal of Medicine (NEJM), che spiega anche cosa c’è dietro quel “molto probabile”. In pratica ci troviamo in una di quelle situazioni della conoscenza medica in cui si accumulano segnalazioni provenienti da studi epidemiologici, ma nella quale mancano prove certe della relazione causale. E’ una situazione interessante, perché aiuta a capire quanto sia difficile l’accertamento della relazione causale, che troppo spesso viene assunta in presenza di semplici osservazioni sul campo.
L’infezione da virus Zika ... Continua a leggere questo post...
Mercoledì 28 ottobre 2015.
Carne sì, carne no, carne bianca, rossa, trasformata. I media impazziscono sull’indicazione della Organizzazione Mondiale della Sanità riguardante i possibili rischi cancerogeni legati all’uso di carne rossa o trasformata. Cerchiamo di capire esattamente come stanno le cose. Riporto qui sotto alcune informazioni essenziali... Continua a leggere questo post...
Giovedì 15 ottobre 2015.
C’è uno strano e misconosciuto fenomeno in Medicina, che ha grande impatto su qualità ed esiti delle cure. È un’irrealistica aspettativa dei possibili benefici derivanti da indagini diagnostiche e trattamenti. Al contrario, vige un atteggiamento pessimistico rispetto alle conseguenze dello scegliere di non effettuarli. È un atteggiamento cognitivo che riguarda i clinici e di conseguenza anche i pazienti, i cittadini. In altre parole, si temono molto più i possibili esiti sfavorevoli conseguenti al non aver fatto un certo test o un certo trattamento, piuttosto che le possibili conseguenze negative dell’aver fatto quel certo test o trattamento. Il fenomeno è emerso chiaramente da una recente revisione sistematica di tutti gli studi che hanno valutato quantitativamente le aspettative di beneficio o danno di test clinici e trattamenti. Agli esiti di questa revisione sistematica e di altri studi che affrontano questo fenomeno, la rivista JAMA Internal Medicine ha dedicato un editoriale .
A monte del fenomeno c’è un sentimento di fiducia non sempre giustificata sulle qualità protettive e riparatrici della Medicina e dei servizi sanitari. Fiducia sostenuta anche da un certo atteggiamento trionfalistico dei media... Continua a leggere questo post...
Martedì 22 settembre 2015
E adesso si va indietro a fare le pulci agli studi clinici la cui interpretazione dei dati da parte degli autori potrebbe essere stata non completa o non del tutto corretta, per errori o manipolazioni. C’è un’iniziativa in tal senso chiamata RIAT (Restoring Invisible and Abandoned Trials). Sotto la spietata lente del RIAT è finito lo studio 329 sponsorizzato da una multinazionale del farmaco, che aveva confrontato efficacia e sicurezza di paroxetina e imipramina contro placebo su 275 adolescenti affetti da disturbo depressivo unipolare. ... Continua a leggere questo post...
Martedì 11 agosto 2015
La legge statunitense Right-to-try (Diritto di provarci), già introdotta nella maggioranza degli stati, consente a pazienti con malattie terminali di chiedere l’accesso a farmaci ancora in fase sperimentale, al di fuori dei trial clinici e senza il permesso per uso compassionevole da parte dell’FDA (Food and Drug Administration). La legge è stata promossa dal Goldwater Institute e prescrive che la richiesta sia fatta dal medico curante del paziente. Il suo principio ispiratore è velocizzare l’accesso per chi ormai ha poco tempo davanti a sé e anche di deburocratizzarlo. Ne parla un articolo pubblicato su JAMA, intitolato Questions of safety and fairness raised as Right-to-try movement gains steam, scritto da Julie Jacob. Naturalmente la questione solleva mille problemi di tutti i tipi... Continua a leggere questo post...
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